lunedì 14 gennaio 2008

...il mio viaggio...

Quando ho pensato di aprire il blog mi sono ripromessa di non scrivere cose molto personali, un po’ perché certe cose preferisco dirle alle persone che decido io, un po’ perché quando dici certe cose non tutti ti capiscono. Ma stasera ho deciso di rendervi partecipi di una cosa che mi è successa oggi pomeriggio (ma che in realtà succede ogni volta in cui ci penso) anche se va contro alcune mie idee e anche se sicuramente non tutti riusciranno a capire quello che voglio dire.
Oggi pomeriggio ho fatto una guida (IL 23 HO L’ESAME!!!) e con la macchina dell’autoscuola siamo passati davanti alla parrocchia di S.Maria delle Grazie, nella zona 167 per intenderci. Beh, per chi non lo sapesse quella è stata la mia parrocchia fino al 2004, anno in cui ho cambiato casa e di conseguenza anche parrocchia. Come tanti flash sono apparsi davanti ai miei occhi innumerevoli ricordi, immagini dai contorni sbiaditi che si accavallavano e un sorriso quasi nostalgico che si dipingeva spontaneamente sulle mie labbra. Quella chiesa fa parte del mio “passato”(o di “una vita fa” come direbbe la Bonghi), di quel periodo così lontano e così diverso da quello che sto vivendo ora che lo sento quasi estraneo a me. Ogni volta che mi guardo indietro mi rendo conto di quanto la mia vita sia cambiata, di quanto sia cresciuta e di quanto devo ancora crescere. Quando si è felici si crede di aver sempre vissuto con felicità, quando avvengono cambiamenti radicali automaticamente tutto ciò che c’era prima svanisce nell’angolo più remoto dei ricordi, ma basta uno sguardo dal finestrino e tutto riprende vita, ti riporta a quello che eri e ti fa capire quello che sei. Ora come ora credo di aver capito chi sono, ma forse solo perché ho capito il senso di quello che facevo; per questo ripassare da quel luogo che era per me così familiare mi ha lasciato un po’ di nostalgia ma mi ha suggerito che se prima ero in un certo modo ora non posso essere diversa da quella che sono. Molto spesso, però, non è sempre così semplice capire i cambiamenti, guardarli con occhi obiettivi e scovare all’interno di essi un significato più profondo. Per fare questo occorre tempo, ma forse per me è trascorso quello sufficiente per poter dire certe cose. Oggi posso dire di averne capito alcune e di avere quella giusta consapevolezza per affrontarne altre (il Congresso ad esempio!). Molto spesso si dice che la vita è un viaggio, fino a poco tempo fa credevo di aver cambiato totalmente rotta, di essere uscita al casello autostradale sbagliato e che solo adesso mi sto rimettendo in carreggiata. Ma quell’immagine dal finestrino mi ha fatto capire che fino ad ora ho seguito i segnali giusti, mi sono fermata quando dovevo, ho rallentato quando c’era bisogno e ho accelerato quando le circostanze lo richiedevano. Ebbene amici, oggi mi sento di dire che la vita è un viaggio meraviglioso, che non contano le volte in cui sei rimasto imbambolato davanti ai segnali senza sapere la direzione da prendere se quando poi hai imboccato la tua strada ne eri convinto. Viaggiare è stupendo, ma lo è ancora di più quando riesci a capire la strada che stai percorrendo.
Quasi sicuramente non ci capirete molto, ma perdonatemi se il mio è stato un flusso di coscienza che solo alcuni potranno comprendere. Mi rendo conto che quindi non ho fatto quello che mi ero ripromessa inizialmente, e cioè parlare apertamente e non farmi capire solo da chi dico io. Per questa volta è andata così. Chissà la prossima!
Baci

2 commenti:

mariottino ha detto...

volevo lasciarti un pensiero ma non riuscivo a trovare la parole....poi girovagando per i vari blog ho trovato questa frase:
"La vita è come una rosa... Se la sai cogliere, la puoi prendere e sentirne tutto il suo profumo... Altrimenti, se non la sai prendere, ti fai male e sanguini..."
....e secondo il mio parere tu l'hai colta benissimo questa rosa....con tutti i petali annessi...auguri!

saretta ha detto...

Grazie mario : )